Un anfora nella foresta di Cantù
Certo, gli archeologi ritrovano a volte delle anfore dell’Antichità provenienti dalla Grecia o da Cartagine molto chilometri all’interno delle terre del continente europeo. Ma questa qui, questa piccola anfora del tipo “Lecythe”, in questo momento esposta nel Museo Showroom di RIVA1920 a Cantù, provincia di Como in Lombardia, non ha mai contenuto altre cose che del vento .
Fatta di un materiale riciclato, una vela color “tan-bark” di una barca da pesca inglese, partecipa con altri 71 opere alla Mostra REUSE Nutrition for Planet che ha lo scopo di valorizzare “il piacere … di ri-creare” con un “rifiuto”.
Promossa dall’Associazione no-profit P.E.N.T.A. di Mariano Comense attiva nel campo della cultura, arte, territorio,ambiente e etica sociale è grazie all’energia di Rosaria Battaglia la presidente,
questa 2a Edizione ci permette di rendere visibile con un esempio la nostra voglia -intatta da 20 anni- di agire in questo campo.
La mostra si sviluppa nel quadro degli eventi della tradizionale Festa del legno a Cantù, cittadina famosa per la maestria degli artigiani e imprenditori locali, capaci di muovere l’economia e di lasciare un’indelebile firma nel mondo della cultura e dell’arredamento in legno dalla tradizione al design e all’arte.
(Riva1920)
L’attività della famosa ditta RIVA1920 ha superato le frontiere culturali e geografiche dalla bottega artigianale fondata nel 1920 dai nonni di Maurizio Riva l’attuale titolare.
Oggi RIVA1920 pensa e crea il mondo di domani, quello che coniuga il pensiero dell’economia, del non sprecare, del rispetto della natura e la bellezza o l’incanto di una metamorfosi. Cosi l’impresa ricicla le briccole di Venezia: i pali di rovere piantati sul fondale marino ed utilizzati per segnalare le vie d’acqua.
(foto: Relations de voyages)
Ecco le nuove gambe di una tavola da sala da pranzo.
Altra interpretazione magica e lavoro magistrale dei laboratori Riva1920 , le giganti tavole artistiche fatte con il i tronchi “kauri” (Agathis Australis) delle paludi preistoriche, bonificate, della Nuova Zelanda .
Riva 1920 recupera anche gli alberi di cedro caduti nel Piemonte e Lombardia in seguito a raffiche di vento. Ecco un’altro esempio di riciclo… ironico.
(Riva1920)
Tutte queste realizzazioni sono visibili nello showroom o museo al primo piano, che raccoglie attrezzi di metallo ancestrali, essenze vegetali, disegni, documenti, fogli, schizzi, modellini dai profumi balsamici.
Allora come mai la Lécythe di Relations de voyages si trova adesso nello spazio di RIVA1920? solo per la questione del riciclaggio? Quello di una vela in un anfora -antico imballaggio di prodotti alimentari – che evoca quelle inghiottite e sparpagliate in fondo al Mediterraneo, non degradabili, ma per fortuna non tossiche come i nostri sacchetti di plastica. D’altra parte é il messaggio della Lecythe : Evitiamo l’uso di questi imballaggi inquinanti che invadono le coste e uccidono la fauna marina.
Ma è sopratutto per il suo colore tan-bark, che è quello della quercia, l’Albero ? ? .
– Perché una volta nei mari del Nord dell’ Europea, per proteggere le vele delle barche dalla muffa dovuta all’umidità, i tessuti erano bagnati in un “brodo” bollente di olio di lino e corteccia di quercia. Da qui il nome di origine anglosassone del colore: “bark/corteccia” che va dal marrone, ruggine, ocra, bordeaux e diversi bruni. “Tan”, per precisare, viene dal latino “tannare” significando ” convertire in pelle”.
Come dicevano gli Inuit della grande Isola di Vancouver “Hishuk rsh tsawalk”/ il mondo é uno solo e tutto é interconnesso”. Cosa ne pensano i Korrigans, Cantalegni e altri gnomi delle foreste che la notte attraversano l’immaginazione degli artigiani ?